Dopo l’ingiunzione di 200mila euro ricevuta per la Tari, l’Asp1 replica tirando fuori una vecchia querelle con l’amministrazione: i pezzi di Celommi e Pagliaccetti, sono nella Pinacoteca
TERAMO – L’Asp1 farà opposizione al decreto ingiuntivo presentato dalla cooperativa Polis e con cui chiede 8,5 milioni di euro per i servizi resi all’interno delle case di riposo (oltre 6 milioni più interessi). E’ quanto ha anticipato questa mattina il comissario dell’Azienda per i servizi alla persona, Roberto Canzio, che ha anche riferito che l’Asp ha chiesto indietro delle somme alla stessa Polis perché ritiene che molti dei servizi fatturati non siano stati resi.
Intanto con una procedura d’urgenza, è stato predisposto l’avvicendamento temporaneo con un raggruppamento di imprese composto dalla Mameri di Imperia e da I Colori di Roseto, per arrivare al nuovo fornitore, presumibilmente entro novembre, con la ‘gara ponte’. Canzio ha anche approfittato per replicare alle recenti dichiarazioni dei consiglieri regionali Dino Pepe e Giovanni Cavallari, che hanno effettuato nei giorni scorsi una visita ispettiva alla casa di riposo De Benedictis: “La Regione ha sbloccato i fondi,una parte dei 3,9 milioni di euro sono disponibili e l’acreditamento dei 35 posti letto avverrà entro l’anno – ha detto il commissario -“.
Piuttosto, si apre una querelle con il Comune di Teramo perché Canzio ha detto di essere tornato a chiedere la restituzione di 160 opere di Celommi e Pagliaccetti che sono alla Pinacoteca comunale e che fanno parte del patrimonio artistico dell’Asp1. Canzio si è detto pronto al decreto ingiuntivo, come avrebbe fatto al contrario l’amministrazione cittadina per richiedere un debito di 200mila euro di tassa sui rifiuti: “Da una verifica che abbiamo fatto – ha aggiunto il commissario dell’Asp1 – il Comune ci deve 790mila euro e dunque più che un debito mi sembra che noi abbiamo un credito”.